Benevento è una città dalla storia millenaria, posizionata in uno strategico punto di collegamento tra Occidente e Oriente e, per questo, ricca e splendida ma anche preda di numerosi conquistatori.

Terra fertile e rigogliosa e allo stesso tempo fragile, devastata da terremoti e alluvioni; città di Santi e Demoni, dalle tradizioni antiche e foriera di mutevoli espressioni artistiche. Ogni suo angolo racconta una storia, ogni luogo è memoria di eventi, ogni scorcio evoca miti e leggende.

Passeggiare per le sue strade è una continua sorpresa che vogliamo farvi vivere indicandovi alcuni imperdibili luoghi da visitare.

La leggenda delle streghe di Benevento

Durante il periodo dell’Inquisizione, alcune donne, sotto tortura, hanno confessato di riunirsi per il “sabba” sotto un noce nei pressi di Benevento; in particolare, nei verbali dell’interrogatorio dell’umbra Matteuccia di Francesco, arsa viva nel 1428, troviamo la descrizione precisa di come le streghe giungessero a Benevento. Matteuccia “confessa” che cospargendosi con un unguento magico e recitando la formula magica: «Unguento, unguento, mandame a la noce di Benivento supra acqua et supra ad vento et supra omne maletempo» poteva volare fino a Benevento sotto il grande noce per compiere i propri riti magici.

Da allora la città è diventata il luogo prescelto dalle streghe; una leggenda alimentata anche da superstizioni e credenze popolari, ancora oggi vivissime. Per scoprire tutto il fascino delle streghe di Benevento e i loro particolari poteri, basta fare un giro in città o nei paesi della provincia e chiedere agli anziani di raccontare delle janare, scoprendo come tutti loro, almeno una volta, in un modo e nell’altro, abbiano avuto a che fare con le janare. Per approfondirne la conoscenza e svelarne alcuni misteri, si può visitare “Janua. Museo delle streghe”, presso una delle sale di Palazzo Paolo V, un percorso che tenta di svelare il mistero delle streghe di Benevento attraverso racconti, testimonianze, documenti e rituali antichi e moderni.

Ne passa di acqua sotto… I ponti di Benevento

Benevento è situata in una rigogliosa valle circondata dai monti dell’Appennino campano, alla confluenza di due importanti fiumi, il Calore e il Sabato. Per comprendere appieno il suo passato, è possibile percorrere i ponti che attraversano i due fiumi; ognuno di loro è legato indissolubilmente alla città e ne costudisce in qualche modo la memoria.

Il Ponte Leproso di Benevento

Così chiamato in epoca medievale per la presenza di un lazzaretto, fu costruito dai Romani dopo aver sconfitto i Sanniti per far arrivare a Benevento la “Regina Viarum”, la Via Appia. La sua struttura, a “schiena d’asino” su quattro arcate, consente di attraversare il fiume Sabato; distrutto più volte, deve il suo attuale aspetto alla ricostruzione post terremoto del 1702. Poco distante si trova un altro dei ponti fondamentali per la città, soprattutto perché ha vissuto alcuni degli episodi più nefasti della storia della capitale del Sannio…

Il Ponte Vanvitelli di Benevento

…Parliamo del ponte Calore, costruito prima del Medioevo, chiamato anche ponte Vanvitelli in ricordo del profondo restauro operato dall’architetto Luigi Vanvitelli nel 1767. Quasi completamente distrutto dai devastanti bombardamenti americani del 1943, fu travolto dalla drammatica alluvione del 1949 per essere poi ricostruito nel 1960, l’anno che ha segnato la rinascita della città.

Oggi le sue tre poderose arcate regalano bellissime passeggiate, anche serali (grazie alla presenza di una suggestiva illuminazione), rese ancor più magiche dal profilo della bella Dormiente del Sannio che si staglia sullo sfondo, guardando verso Ovest. All’ingresso del ponte si trova il monumento che ricorda Manfredi di Svevia, morto nella battaglia di Benevento del 1266 e ricordato da Dante nel Canto III del Purgatorio.

Il Ponte Pagliuca di Benevento

L’ultimo ponte che suggeriamo di visitare, ha una storia completamente diversa. Costruito sul fiume Sabato e inaugurato il 21 marzo 2019, unisce il Rione Libertà al Rione Santa Maria Degli Angeli. Dedicato al cantante lirico Silvano Pagliuca, è un ponte dalle forme avveniristiche, con il piano viario sostenuto da due “gambe” strallate, percorso da una via ciclopedonale che attraversa gran parte della città, in un circuito che collega la parte residenziale alta e il centro storico con la periferia. Un’opera architettonica pregevole, degna di una città importante che proietta Benevento verso le principali eco-cities italiane.

Ciro. Un dinosauro in città

Chi raggiunge Benevento ha la magnifica occasione di poter vedere dal vivo anche un vero dinosauro. Si tratta di un fossile conservato in una lastra di calcare di un giovane esemplare di Scipionyx samniticus, un genere di dinosauro vivente in Italia nel Cretaceo inferiore, circa 113 milioni di anni fa. Ritrovato nel 1980 nell’area geopaleontologica di Pietraroja, soprannominato “Ciro”.

Il suo ritrovamento ha sollevato molto clamore soprattutto nella comunità scientifica e tutt’ora è oggetto di studio da parte dei maggiori paleontologi in quanto il fossile è quasi del tutto integro e conserva ancora alcune parti molli, tra cui i muscoli e l’intestino in cui sono state individuate tracce del suo ultimo pasto; evento straordinario che ha consentito di accrescere la conoscenza di queste creature e le loro abitudini alimentari. Attualmente “Ciro” si trova nella sede della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Benevento e Caserta, nell’ex convento di San Felice su Viale Atlantici, ospite d’onore di un coinvolgente percorso multimediale sulla paleontologia e sul sito di Pietraroja.

L’Hortus Conclusus di Benevento

È un luogo “magico”, nel pieno del centro storico, al termine di un suggestivo vicolo a cui si accede da Corso Garibaldi. Un luogo dove poter trascorrere delle ore senza accorgersi del passare del tempo, nel silenzio e nella meditazione, per pensare e rilassarsi nell’armonia dei colori e dei suoni della natura, resa incantevole dalle opere del maestro Mimmo Paladino.

Un sito davvero particolare e unico, creato nel 1992 nell’ex chiostro di San Domenico sul modello dei giardini dei monasteri, con un impianto quadrangolare – simbolo dei quattro angoli dell’universo – e al centro il pozzo, con l’acqua che rappresenta la sorgente della conoscenza, e gli alberi simbolo della vita. L’istallazione è una sorta di percorso della memoria dove tutte le opere dell’artista della Transavanguardia rimandano alla storia della città e alla complessità della sua millenaria cultura.

Il cavallo di bronzo che si erge sulle mura, il grande scudo conficcato nel terreno, l’umanoide dalle lunghe braccia protese da cui spuntano piccole teste – il tutto in un tripudio di resti di colonne, capitelli e frontoni antichi – simboleggiano la travagliata vicenda del popolo sannita, profondamente segnato da guerre e catastrofi naturali ma sempre pronto a risollevarsi e orgogliosamente proiettato verso il futuro. Un giardino segreto e protetto dove poter ritrovare sé stessi.

La villa comunale di Benevento

È giardino e cuore verde della città e si trova lungo Viale Atlantici, a pochi metri dall’imponente Rocca dei Rettori. Fu realizzata fra il 1875 e il 1880, all’estremità più elevata del centro storico, su progetto di Alfredo Dehnardt, all’epoca direttore dell’Orto Botanico di Napoli.

È una villa dalle linee armoniose che ricalcano la conformazione naturale del luogo con spazi organizzati su percorsi ad andamento apparentemente spontaneo, sullo stile dei giardini all’inglese, eliminando del tutto le forme geometriche e le rigorose simmetrie dei giardini all’italiana. I prati, le aiuole e il laghetto, i fiori e le piante sono tutte parti di un complesso disegno che vuole dare l’illusione di un paesaggio naturale in contrapposizione a quello artificiale della città. Un vero e proprio “bosco” naturale dove passeggiare in perfetta sintonia con i colori e i suoni della natura. Pini, cedri, ippocastagni e alberi secolari fanno da contorno ai prati attraversati da sinuosi vialetti, creando suggestivi giochi di luci e ombre; una piccola oasi dove trascorrere.

Il piacere di perdersi tra le strade e i monumenti di Benevento invita a concedersi qualche giorno in più o a ritornare nuovamente per scoprire storie, segreti e misteri che regalano un’esperienza di visita capace di superare ogni aspettativa.

 

Per informazioni
Maurizio Vetrone – Guida Turistica

Altre risorse

La Chiesa di Santa Sofia

L’Arco di Traiano

Il Teatro romano