di Davide Vella 

In un passato neanche troppo lontano, seguendo il ritmo delle stagioni, i pastori si incamminavano lungo impervi sentieri di montagna, insieme alle proprie mandrie e greggi, per raggiungere i freschi e nutrienti pascoli montuosi durante l’estate per fare, poi, ritorno nei ricoveri di pianura durante l’inverno.

Lungo le grandi distese pianeggianti che si trovano alle falde dell’Appennino vi sono numerosi percorsi di questo genere, ma quello che interessa il nostro territorio è il Regio Tratturo Pescasseroli-Candela che, partendo dall’Abruzzo, raggiunge la Puglia passando per il Sannio. Nato come via militare di servizio per le legioni romane, è il terzo più lungo dell’Italia meridionale con i suoi 211 chilometri che attraversano aree molto diverse tra loro – per morfologia, geologia, clima, flora, fauna – partendo da quote superiori ai mille metri e scendendo verso le valli, unendo quattro regioni e 39 comuni appartenenti a sei province.

La parte del tratturo che attraversa il Sannio beneventano interessa i paesi di Morcone, Santa Croce del Sannio, Circello, Reino, Pesco Sannita, San Marco dei Cavoti, San Giorgio la Molara e Buonalbergo. È tuttora una strada ben delineata da 1.546 termini (cippi) in pietra numerati progressivamente, a partire da Pescasseroli, con i numeri dispari a sinistra e i pari a destra, utili per guidare il viandante. Lungo questo sentiero, ogni anno, si organizzano diversi eventi che permettono di scoprire e percorrere questa strada maestra, tramandando alle nuove generazioni la storia e il valore di un grande patrimonio culturale, per rivivere momenti di ospitalità e tradizioni che vedono anche diverse degustazioni di piatti tipici locali.

Il tragitto sannita prevede una tappa presso la taverna di Monte Chiodo, situata nel territorio di Buonalbergo, per proseguire su una strada brecciata, attraverso campi verdi, fino alla taverna di Calise in San Giorgio la Molara. Nella stessa zona, poco distante l’attraversamento del fiume Tammaro, si può sostare in un’area dedicata presso un bellissimo e antico mulino ad acqua situato nel territorio di San Marco dei Cavoti dove, per tantissimi anni, avveniva la molitura del frumento dal quale si otteneva la preziosa farina utilizzata da tutte le massaie e la nutriente crusca per gli animali. L’intero sentiero può essere percorso con gruppi organizzati o in solitaria; a piedi, in bicicletta e a cavallo, forse uno dei modi più emozionanti… come dei moderni cowboy.

Tra i paesi di San Giorgio la Molara, Circello, Pago Veiano e Castelfranco in Miscano ci sono numerosi centri equestri che promuovono e incoraggiano le escursioni a cavallo. Qui, la passione per l’equitazione è tramandata da secoli di padre in figlio; infatti, numerosissime famiglie possiedono almeno un cavallo e, nel corso dell’anno, colgono ogni occasione per radunarsi e trascorrere bellissime giornate all’aria aperta insieme alle sempre più organizzate associazioni.

Del resto i rigogliosi boschi e i rilassanti laghi della zona, sullo stesso Regio Tratturo, sono meta ideale di suggestivi camping e gite che permettono di percorrere l’affascinante e antica via maestra che portava verso la Puglia.