La splendida armonia di una perla del Sannio

“Un luogo sospeso nello spazio e nel tempo”, per Rosanna Biscardi, architetto e scrittrice, la ricetta che ha dato vita a questo piccolo gioiello del Sannio è la seguente: si prendono una ventina di secoli, si condiscono con un pizzico di religione corretta da essenza di tradizione e su tutto si versa una salsa speciale, fatta con un mix profumato di architettura, pittura, scultura e urbanistica, con contorno di paesaggio incontaminato. Tutto ciò si concentra in un luogo ben preciso, Sant’Agata de’ Goti, dove si respira ancora oggi l’inclinazione originaria al buon vivere. Salendo dalla valle dell’Isclero si rimane affascinati dalle bastionate di case e palazzi allineati, costruiti su uno strapiombo di circa 50 metri, che formano il profilo unico e inconfondibile del suo centro storico: un borgo sorto probabilmente sull’antica città sannita di Saticula.

Qui si sono mescolate storie di guerrieri sanniti e romani, gastaldi longobardi e patriarchi bizantini, baroni normanni, profughi delle Repubbliche marinare, fino ai nobili casati protetti dai Borbone, in una convivenza improntata allo scambio culturale e al reciproco rispetto. Sotto il dominio dei Longobardi fu un centro molto importante, divenendo già nel 970 sede vescovile. I Normanni perfezionarono la cinta muraria perimetrale, composta da case in tufo costruite a strapiombo sui costoni tufacei naturali, protetta dai corsi d’acqua del Riello e del Martorano e così si conservò per tutto il Medioevo fino all’abolizione del feudalesimo.
Ogni aspetto di questo comune possiede un fascino particolare, a partire dal nome, frutto di una storia curiosa. È certo che furono i Longobardi, nell’VIII secolo, a dedicare il borgo alla martire catanese Agata; solo in epoca normanna sarebbe stato aggiunto “de’ Goti”, ma il riferimento non sarebbe ai Goti, gli invasori germanici sconfitti nella battaglia del Vesuvio nel 553 d.C., bensì ai feudatari francesi Drengot.

Alla scoperta del borgo di Sant’Agata de’ Goti

Il centro storico custodisce numerosi e inestimabili monumenti, uno scrigno pieno di tesori caratterizzato da un’affascinante atmosfera d’altri tempi; non a caso è stato anche set naturale di tantissimi film e Bandiera arancione del Touring Club Italiano. Splendida da ogni lato, Sant’Agata de’ Goti offre una vista suggestiva dal ponte sul Martorano, sul quale è obbligatoria una sosta per immortalare il fantastico borgo fatto di case addossate in bilico sulla forra, su cui emergono i campanili e sullo sfondo il massiccio del Monte Taburno.
A solo qualche decina di metri si trova il bellissimo castello longobardo, ristrutturato più volte fra il XII e il XVIII secolo; oggi si lascia notare per la sua straordinaria imponenza e per i preziosi tesori che custodisce, come il bellissimo affresco di Tommaso Giaquinto, datato al 1710, che decora la loggia al primo piano.

Nelle vicinanze si trovano la Chiesa di San Menna con il suo straordinario mosaico pavimentale (XII secolo), uno dei più antichi databili con certezza dell’Italia meridionale, e la Chiesa dell’Annunziata, fondata nel 1237. Durante i lavori di restauro post terremoto del 1980 si scoprì casualmente, nascosto sotto l’intonaco, uno straordinario ciclo di affreschi (fine ‘300 – inizio ‘400) intervallati dalle bellissime vetrate artistiche di Bruno Cassinari (pittore e sculture molto apprezzato anche dall’artista spagnolo Pablo Picasso) e il maestoso Giudizio Universale posto sulla controfacciata.

Percorrendo via Roma per inoltrarsi nel cuore di Sant’Agata de’ Goti, si incontrano i più importanti edifici civili e di culto del paese. Uno di questi è la Chiesa con il convento di San Francesco, risalente al 1282, che contiene al suo interno una preziosa pavimentazione dipinta nella bottega napoletana del Maestro Giuseppe Massa, autore del chiostro di Santa Chiara a Napoli. L’annesso convento, costruito tra il XIV e il XV secolo (oggi Casa comunale), ha conservato lo splendido portale marmoreo del 1747 e la divisione interna in celle monastiche intorno al chiostro con pozzo centrale.

Superato il Municipio si apre, sulla destra, piazza Umberto I con il Palazzo Vescovile, dove tutto parla di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, vescovo di Sant’Agata de’ Goti dal 1762 al 1775. Proclamato Santo nel 1839, autore di opere letterarie, teologiche e di celebri melodie (il motivo natalizio italiano “Tu scendi dalle stelle” è una trasposizione del bellissimo canto dello stesso Sant’Alfonso “Quanno nascette Ninno”), combatté contro la corruzione politica e morale ma soprattutto si prodigò con incredibile generosità per i bisogni della poverissima popolazione locale. Nel Museo Diocesano, un’intera sezione è dedicata ai luoghi alfonsiniani con le stanze abitate dal Santo, il cunicolo dove pregava e la sua cattedra vescovile; a lui l’intera comunità dedica ogni anno 5 giorni di festa, dal 28 luglio al 1° agosto. Alla fine di via Roma si incontra la chiesa più grande e ricca del borgo, il Duomo dedicato a Santa Maria Assunta, costruita nel 970.

Oggi, nonostante i vasti restauri di fine ‘800, si presenta come uno splendido e preziosissimo scrigno di arte barocca con elementi caratteristici della sua travagliata storia. Altra particolarità che rende Sant’Agata de’ Goti unica sono le cave sotterranee, realizzate fin dall’antichità per costruire le abitazioni sovrastanti. Servivano da cantine vinarie e per tenere al fresco le derrate alimentari; quasi tutte comunicanti tra loro, formano una vera e propria città sotterranea, che si allunga fino al castello. Alle cantine si accompagnavano gli orti, utili per avere rifornimenti nel periodo degli assedi, ricavati in spazi sospesi lungo i costoni tufacei, tuttora presenti.

La tradizione enogastronomica di Sant’Agata de’ Goti

Sant’Agata de’ Goti è rinomata anche per la sua gastronomia, in particolare per la produzione della mela annurca, uno straordinario frutto “riscoperto” per le sue benefiche proprietà che ha ottenuto, nel 2006, il marchio IGP. Presente già sulle tavole degli antichi Romani, la mela annurca è oggi apprezzata in tutto il territorio nazionale e utilizzata anche per la realizzazione di deliziose confetture oltre a un gradevole distillato.

Di assoluta eccellenza è la produzione vitivinicola, con i nobili rosso Aglianico e il bianco Falanghina che trova proprio qui le sue origini grazie all’ingegnere Mustilli che nel 1979 iniziò a imbottigliarlo in purezza, dando vita a un vino unico per profumo e gusto. Seduti in uno dei tanti locali del centro storico, ammaliati dal fascino di chiese e palazzi testimoni di storie affascinanti, allietati dal profumo intenso della Falanghina – magari accompagnando il calice con una gustosa ‘nfrenula (tarallino tipico del luogo) – si riesce facilmente a percepire quell’armonioso “equilibrio” tra storia, arte, fede, gusto e gioia di vivere che solo pochi luoghi magici sanno regalare… uno di questi è certamente Sant’Agata de’ Goti.

Si ringrazia l’architetto Rosanna Biscardi per la preziosa collaborazione

 

ENGLISH VERSION

Sant’Agata de’ Goti | The splendid hamorny of a “pearl” of Sannio

Rosanna Biscardi, architect and writer, describes the birth of this small jewel of the Sannio: you can take about twenty centuries, seasoning them with a pinch of religion corrected by essence of tradition and a special sauce is poured over it, made with a mix scented with architecture, painting, sculpture and urban planning, with a pristine landscape. All this is concentrated in a specific place: Sant’Agata de’ Goti, a place that is the guardian of ancient stories. Every aspect of this town fascinates its visitors, starting from the name, the result of a curious story. The Longobards dedicated the town to the martyr Agata while the Normans added the name of the Goths in reference to the feudatory Drengot.

Discovering the village of Sant’Agata de’ Goti

The historic center has the charm of another era, so much so that it has been chosen several times to be cast by the film industry as well as being awarded the Orange Flag from the Italian Touring Club. From the bridge over the Martorano river, you can enjoy the wonderful view of the village poised on a fifty-meter-high gorge with the Mount Taburno massif in the background. A few steps away is the beautiful Longobard castle. Renovated several times, it is noted for its grandeur and the precious frescoes it preserves, such as that of Tommaso Giaquinto. Nearby are the Church of San Menna, adorned with a priceless floor mosaic – among the oldest in southern Italy – and the Church of the Annunciation, which preserves the extraordinary artistic stainedglass windows by Bruno Cassinari (also appreciated by Pablo Picasso) as well as a splendid Universal Judgment.

Along Via Roma it is possible to reach the Church and Convent of San Francesco with the cloister, which now houses the Town Hall, and the Diocesan Museum with a section dedicated to the places of Saint Alfonso Maria de’ Liguori, bishop and author of important works and famous religious melodies. Continuing on, one comes across the magnificent Duomo dedicated to Santa Maria Assunta, which today is presented as an extraordinary treasure chest of Baroque art. Another articulation of this municipality are the underground tuff cellars, built to construct the overlying dwellings and used as cells for storing wine and foodstuffs.

The gastronomic traditiron of  Sant’Agata de’ Goti

Sant’Agata de’ Goti is also renowned for its gastronomy, in particular for the production of the Annurca apple (which in 2016 obtained the IGP mark) which is much appreciated and sought after throughout the national territory. Of absolute excellence is their wine production, with the red Aglianico wines and the white Falanghina, having been produced in purity since 1979.

Sitting in one of the many bars in the historic center, enthralled by the charm of churches and palaces, enlivened by the intense scent of Falanghina – perhaps accompanying the glass with a tasty ‘nfrenula or tarallino  which is the typical snack of the place – you can easily perceive that harmonious “balance” between history, art, faith, taste and the joy of life that only a few magical places can give… amongst which is certainly Sant’Agata de’ Goti.

Altre risorse

Visitare Sant’Agata de’ Goti